Hear me

Hear me

Nasce per favorire l’inclusione sociale degli utenti psichiatrici che vivono nelle strutture residenziali che si affacciano sul giardino F. Piredda, nel quale verranno installati strumenti di diffusione sonora e altoparlanti realizzati attraverso iniziative di progettazione partecipata e autocostruzione. Questi strumenti diffonderanno una colonna sonora creata attraverso la registrazione dei suoni del quartiere ad opera dei pazienti delle strutture, degli operatori sanitari e dei cittadini. L’obiettivo è favorire pratiche di inclusione sociale e abbattimento dello stigma, attivare un processo di riqualificazione urbana dell’area e sperimentare le potenzialità del rapporto tra le discipline creative e riabilitazione psichiatrica.

Soggetti proponenti

Associazione MinD Mad in Design, PUSH, Blu Acqua srl

Architetto

Giulia Sala

HEAR ME è il primo progetto pilota di “riabilitazione urbana” previsto all’interno del patto di collaborazione PRATO, proposto nel 2019 dall’Associazione MinD alla Circoscrizione 3 del Comune di Torino (scarica il pdf). Oggetto dell’intervento è l’area verde di Piazza Piredda nel quartiere Borgo San Paolo, dove si affacciano due gruppi appartamento che ospitano circa venti persone seguite dai servizi di salute mentale e gestiti dalla società Blu Acqua. Dall’approvazione della legge Basaglia è la città a prendersi cura della fragilità mentale in nome di un’idea di inclusione sociale come parte integrante del percorso terapeutico e riabilitativo. Tuttavia, pregiudizi, paure e diffidenza nei confronti dell’“altro” sono ancora causa di emarginazione sociale di coloro che vivono i luoghi della malattia, generando sul territorio traiettorie di evitamento, linee di frontiera, spazi residuali e aree di risulta. Il progetto si propone pertanto come “connettore sociale e urbano” e lo fa, in prima istanza, attraverso un’esplorazione della dimensione acustica dei luoghi e di coloro che li vivono.

Obiettivi:

  1. favorire pratiche di inclusione sociale e abbattimento dello stigma, attraverso spazi e attività di collaborazione tra pazienti e abitanti del quartiere;
  2. attivare un processo di riqualificazione urbana dell’area attraverso pratiche auto-organizzative dei cittadini, volte a promuovere la cultura del progetto come volano del cambiamento, confermando la vocazione creativa già parte dell’identità urbana post industriale (Fondazioni Mario Merz e Sandretto Re Rebaudengo, OGR);
  3. sperimentare le potenzialità del rapporto tra le discipline creative e riabilitazione psichiatrica, offrendo ai pazienti un’occasione per uscire da posizioni di isolamento e marginalità.

Fasi di progetto:

  1. raccolta dei suoni: pazienti, operatori sanitari, cittadini, sono accompagnati nel racconto della loro esperienza di quartiere, attraverso la registrazione di suoni;
  2. montaggio colonna sonora: i suoni vengono montati in collaborazione con i partecipanti;
  3. realizzazione e istallazione di strumenti di connessioni acustiche (coni): progettazione partecipata e autocostruzione dei sistemi sonori di forte impatto visivo, che, inizialmente, connetteranno i cortili interni delle residenze all’area verde, con l’intento di catalizzare l’attenzione degli abitanti del quartiere;
  4. inaugurazione dell’installazione (Festival Bottom Up!) con designer, musicisti e operatori sanitari che espliciteranno i temi del rapporto tra percezioni sonore e riabilitazione psichiatrica;
  5. programmazione della scalabilità e replicabilità del progetto: es. installazione degli apparecchi nell’area e loro uso; attività di manutenzione; individuazione di altre aree metropolitane caratterizzate dalla presenza di spazi pubblici adiacenti a luoghi di cura della salute mentale su cui calare nuove azioni per favorire l’inclusione sociale.

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